I Disturbi Visivi Derivanti dall’Impiego di Videoterminali

Per quanto riguarda gli addetti ai videoterminali, il decreto legislativo 626/94 ribadisce il fatto che l’ambiente di lavoro deve essere illuminato in modo che ci sia sufficiente contrasto con il video e non si creino riflessi prodotti da luci o finestre sul video stesso.

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In passato era diffusa la tesi secondo la quale i videoterminali trasmettevano radiazioni pericolose per la salute. Ma queste tesi non hanno ricevuto alcuna conferma da parte degli addetti ai lavori. Infatti non sono state trovate malattie connesse all’uso dei videoterminali. È vero, tuttavia, che i videoterminali producono radiazioni, anche ultraviolette, ma hanno un’intensità minima e difficilmente possono generare pericoli per l’uomo.

A volte possono verificarsi dei disturbi a livello cutaneo, causati dall’elettricità statica che si accumula sul video collegata al tipo di abbigliamento, sovente di tipo sintetico. I disturbi visivi tra i videoterminalisti sono frequenti, anche se non sono considerati gravi, e comunque sono collegati ad una serie di fattori che interagiscono tra loro. Uno di questi è lo stress, causato dalla monotonia, dalla ripetitività o anche da scarse stimolazioni e quindi possono insorgere frequenti emicranie, ansie o altri disturbi.

In questo caso l’addetto al videoterminale deve fare una pausa o un cambiamento dell’attività se lavora davanti al computer per più di quattro ore. Se non vi sono particolari disposizioni contrattuali, l’operatore deve fare una pausa di quindici minuti ogni due ore. Gli operatori al videoterminale devono essere sottoposti a visita medica preventiva e quelli di oltre 45 anni di età a visita medica di controllo ogni due anni.

Lo schermo deve essere a norma, i caratteri devono essere facilmente leggibili e l’immagine deve essere statica, quindi non deve presentare farfallamenti. La distanza migliore tra video e occhi è di 50-70 cm. La tastiera deve essere inclinabile e il piano di lavoro deve consentire l’appoggio delle braccia e delle mani. La postazione di lavoro deve essere comoda e spaziosa. La sedia deve essere stabile e permettere una posizione comoda. Deve essere regolabile in altezza e lo schienale anche in inclinazione.

In conclusione si può affermare che non esiste una correlazione diretta tra operatori al videoterminale e disturbi visivi, se non quella collegata ad altri fattori. Tuttavia, soprattutto le grandi aziende tendono a fare visite mediche veloci e superficiali, che non permettono di rilevare eventuali problemi. Bisognerebbe invece effettuare dei controlli più approfonditi di tutti i segmenti oculari per riscontrare eventuali problemi visivi.

Elenchiamo un riassunto delle verifiche per gli operatori al videoterminale: innanzitutto bisogna accertarsi che non vi siano malattie oculari in corso. Se necessaria bisogna utilizzare la giusta correzione ottica, in riferimento al difetto visivo. Bisogna fare una pausa di quindici minuti ogni due ore di lavoro se si lavora per più di quattro ore davanti al videoterminale.

I lavoratori devono essere sottoposti a visita medica e oculistica prima dell’assunzione e devono essere controllati ogni due anni se hanno superato il 45° anno di età. Se si verifica bruciore o arrossamento degli occhi occorre instillare delle lacrime artificiali. Bisogna aerare l’ambiente di lavoro, mantenere la giusta distanza tra gli occhi e il videoterminale, posizionare lo schermo in modo che non si producano riflessi e mantenere un’illuminazione adeguata.