Vedere il Mondo Dalla Bici

Avete mai provato ad osservare il mondo da un altro punto di vista? In modo molto pratico, utilizzando fisicamente un altro strumento di osservazione? No, non occorrono cannocchiali o telescopi, è molto meno sofisticato. Quindi, come? Salendo in bicicletta ed iniziando a pedalare!

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E’ primavera e non c’è momento migliore per riscoprire la piacevolezza di essere fuori all’aria aperta, sentire il vento sul viso ed il sole che ci arrossa un po’ la pelle. Certamente non avete mai pensato che un vecchio mezzo di locomozione potesse diventare anche il punto di partenza per un’osservazione diversa, lo strumento, appunto, che ci consente di essere coloro che vedono essendo immersi in ciò che vedono al tempo stesso.

Con la bicicletta non ci sono filtri, non abbiamo il parabrezza o la finestra di casa che ci protegge, pedalando diventiamo parte di ciò che osserviamo, abbiamo l’opportunità di scoprire particolari che ci sono sempre sfuggiti. Conoscere luoghi ed angoli nascosti, guardare le persone e parlare con loro, scoprendo un’umanità diversa che ha voglia di condividere e di aprirsi.

Muovendoci quotidianamente in autobus, in auto o nel buio della metropolitana diamo tutto per scontato, non guardiamo più, non osserviamo; siamo addirittura concentrati nel non renderci troppo visibili, teniamo gli occhi bassi per timore di soffermarci troppo e di dare fastidio.

Con la bicicletta cambia tutto, ci muoviamo nello spazio, all’aperto, ci concediamo il privilegio di diventare più attenti a quello che ci scorre davanti o di fianco. Possiamo fermarci per avvicinarci ed osservare meglio un particolare. Questa bella sensazione diventa molto più concreta uscendo dalla città per imboccare strade di campagna oppure la splendida ciclopista che corre lungo il Po grazie a cui possiamo arrivare fino al castello di Stupinigi.

Pedalare lungo le rive del nostro fiume è un ottimo inizio per lasciarci coinvolgere dai colori, per vedere il mondo e la nostra città con altri occhi; non più i corsi affollati ed i visi corrucciati od ansiosi, ma la luce sull’acqua, gli alberi fioriti che ci fanno cadere addosso un po’ dei loro petali, le persone che ci salutano incrociandoci! Ebbene si, i ciclisti che arrivano dalla parte opposta ci salutano e ci sorridono guardandoci in viso! Una prima scoperta esaltante.

Per non parlare della bellezza di arrivare di fronte allo splendido palazzo di Stupinigi e di lasciarci avvolgere dalla sua eleganza barocca. Una volta fatto il primo passo, anzi, la prima pedalata, arriverà il momento di concedersi brevi vacanze in bici. Che bello guardare il mondo con occhi nuovi, con lo spirito del pioniere che scopre paesaggi con lentezza, che parla con la gente, che passeggia, bici alla mano, nei paesi che incontra per non lasciarsi sfuggire i particolari.

Cosa c’è di meglio che abbinare l’esercizio fisico all’esercizio dell’anima? Quindi è arrivato il momento di spolverare la bici che abbiamo in fondo al garage, lubrificarla, controllare i freni e di uscire, diventando spettatori ed attori dello spettacolo che è in scena tutti i giorni, appena fuori casa.