Gli uomini e le donne non vedono nello stesso modo. Una ricerca dello psicologo Israel Abramov del Brooklyn College pubblicato su Biology of Sex, mette in evidenza che le donne riescono a distinguere meglio i colori, mentre gli uomini sono più abili nell’individuare oggetti in rapido movimento e a cogliere i particolari in lontananza.
Le cause sono dovute a un adattamento evolutivo legato al nostro passato di cacciatori (uomini) raccoglitrici (donne).
Gli uomini erano dediti alla caccia e hanno sviluppato l’organo visivo collegandolo al movimento. Una capacità che i ricercatori attribuiscono anche allo sviluppo neuronale nella corteccia visiva, che viene amplificato dagli ormoni maschili come il testosterone.
Le donne si sono concentrate sui colori in modo da poter riconoscere più facilmente in base al colore oggetti statici, come bacche e frutti.
I ricercatori hanno notato che le persone di sesso diverso tendono ad attribuire sfumature diverse agli stessi oggetti. Le donne vedono l’erba più verde rispetto agli uomini, i quali percepiscono gli oggetti verdi un po’ più giallognoli.
Un oggetto arancione può invece apparire più rossa a un uomo che a una donna, questo perché una lunghezza maggiore è associata a colori più “caldi” come ci spiegano i ricercatori. “Per gran parte dello spettro visibile i maschi hanno bisogno di una lunghezza d’onda leggermente superiore rispetto a quella delle femmine per poter percepire la stessa tonalità”.
Una ricerca effettuata nel 2004 presso la Arizona State University, aveva scoperto che le donne hanno una migliore percezione dei colori rispetto agli uomini: il gene che produce l’opsina, una proteina che serve per percepire il rosso e il verde, ha 85 versioni diverse.
Le donne risultano favorite poiché questo gene si trova sul cromosoma femminile X, di cui la donna ha due coppie (XX), contro una soltanto degli uomini (XY), quindi in concentrazione doppia.