Nuova Legge per Collocare i Disabili e Ruolo dell’Handicap Visivo

Il 22 febbraio scorso è stato pubblicato il decreto sulla Gazzetta Ufficiale della legge nr. 68 per l’espletamento delle procedure per la visita per i disabili che necessitano di collocamento obbligatorio.L’accertamento delle condizioni di disabilità è demandato alle commissioni provinciali già esistenti.

disabili

La commissione deve accertarsi della disabilità della persona, valutare la posizione fisica e psichica che questa assume nel proprio ambiente, la situazione familiare, il grado di scolarità e il lavoro. La commissione deve fornire una diagnosi funzionale, cioè valutare la compromissione funzionale dello stato psico-fisico e sensoriale della persona disabile.

Questa diagnosi si basa sulla storia clinica e sulla documentazione medica della persona. Entro quattro mesi dalla prima visita, la commissione deve formulare una relazione conclusiva. In tale relazione vengono formulati dei suggerimenti per eventuali forme di sostegno o eventuali strumenti necessari per lo svolgimento del lavoro da parte della persona disabile.

La USL fornisce alla persona disabile e alla commissione provinciale per le politiche del lavoro la documentazione ricevuta per un idoneo inserimento lavorativo del cittadino. Successivamente vengono effettuate delle visite di controllo programmate e la frequenza viene stabilita dalla commissione di accertamento. Può anche esserci una chiamata a visita di controllo immediata, qualora sussistano delle difficoltà che limitano o pregiudicano la prosecuzione del lavoro da parte della persona disabile.

L’innovazione rispetto le precedenti normative è la riduzione del numero di addetti per azienda che parte da un minimo di 15 e dal recepimento di utilizzare le abilità residue del soggetto in funzione dell’impegno di lavoro. Per l’handicap visivo si aprono nuove opportunità, oltre alle classiche di centralinista telefonico e massofisioterapista, anche con nuovi lavori come l’esperto di call center, e/o l’addetto a E-commerce.

Dall’esperienza degli altri paesi Europei, i disabili visivi gravi possono essere utilmente occupati per la realizzazione del singolo e la convenienza della società anche in attività che coinvolgono il residuo visivo in lavori di artigianato creativo, o restauro o meccanica di precisione come da anni avviene in Germania, Olanda e Svezia con la collaborazione di cooperative di ipovedenti e non vedenti.