Agenti Neuroprotettivi nella Terapia del Glaucoma ad Angolo Aperto 1/3

Sebbene la sperimentazione clinica sia ancora agli inizi, i ricercatori sono ottimisti sull’efficacia delle sostanze neuroprotettive nel prevenire o ridurre i danni a carico del nervo ottico, causati da malattie quali il glaucoma ed altre neuropatie ottiche.

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Al meeting annuale della Società Tedesca di Oftalmologia, il Dr. Wolf  Lagrèze, ha affermato che “la neuroprotezione potrebbe offrire una soluzione per il glaucoma ad angolo aperto cronico, dove gli interventi chirurgici e farmacologici per ridurre la pressione intraoculare (IOP) spesso non sono sufficienti ad arrestare il decorso della malattia.”

Anche se, secondo la definizione di glaucoma aperto, la IOP non è più il fattore definitivo, la riduzione della pressione rimane ancora l’unica opzione terapeutica. La neuroprotezione è un trattamento che richiama attenzione da diversi anni. Scopo di questa terapia è proteggere i neuroni del sistema nervoso centrale (SNC) dai fattori che si ritengono responsabili del danneggiamento e della distruzione dei neuroni stessi, preservando la loro funzione.

Alcuni approcci cercano di bloccare i processi distruttivi in modo diretto, mentre altri cercano di migliorare i processi protettivi. Il nervo ottico e la retina sono considerati estensioni del cervello e sono legati al Sistema Nervoso Centrale sia da un punto di vista biochimico sia strutturale.

Quindi i principi della neuroprotezione si applicano anche all’oftalmologia, specialmente per le patologie che danneggiano i neuroni e gli assoni della retina. La ricerca riguarda in modo particolare le cellule gangliali retiniche della retina interna, i fotorecettori della retina esterna ed il nervo ottico.