Mi sono messo le lenti Trifocali Panoptix: ecco come è andata

Paziente:
Ho sempre goduto di un’ottima vista sino ai 45 anni poi ho dovuto mettere gli occhiali per la lettura. Un anno fa in seguito alla visita per il rinnovo della patente ho dovuto constatare che anche la mia vista da lontano era peggiorata. La successiva visita oculistica ha diagnosticato una cataratta nell’occhio destro molto avanzata e anche un inizio per l’occhio sinistro. Verso la fine dell’anno la mia vista è peggiorata sensibilmente per cui mi sono recato presso il centro dove opera il Dott. Bellone e con un’ulteriore visita mi è stata diagnosticata cataratta sull’occhio destro avanzatissima nonché un pericoloso Pucker e confermata la cataratta sull’occhio sinistro.

Mi è stato proposto un intervento combinato anche per evitare uno stress eccessivo all’occhio per l’asportazione del Pucher e della cataratta nell’occhio destro. Contemporaneamente il Dott. Bellone mi ha proposto l’impianto di queste nuove lenti trifocali Panoptix che mi avrebbero consentito di leggere senza occhiali. Il grosso vantaggio di queste nuove lenti è che oltre ad una visione molto ravvicinata della lettura sono concepite per una visione anche a mezza distanza, quindi adattissime per i computer, per la lettura di uno spartito musicale, ad esempio, come nel mio caso che sono un musicista.

L’intervento all’occhio destro che comunque è stato importante, la vitrectomia è un intervento sulla retina: è stato assolutamente non invasivo ed io il giorno dopo non avevo assolutamente segni né intorno, né dentro l’occhio. Il giorno dopo l’operazione ho tolto la benda secondo le istruzioni e ho cominciato subito a vedere benissimo tutti i dettagli, ho guardato dalla finestra e ho visto finalmente di nuovo i rami degli alberi, ho provato a leggere e già solo con l’occhio destro riuscivo a leggere senza occhiali.

L’euforia dopo questo intervento era tale che non vedevo l’ora di fare l’intervento anche sull’occhio sinistro, il che mi ha consentito di riacquistare anche la spazialità della visione. Questo è il bugiardino dell’antibiotico che ho dovuto mettere dopo l’intervento che solo una settimana prima non avrei assolutamente potuto leggerlo e con difficoltà l’avrei letto con gli occhiali e ora lo leggo senza occhiali.

Dr. Bellone:
L’eccezionalità di questo caso clinico è stata data dal fatto che il paziente aveva perso gradatamente la vista per una cataratta che aveva le caratteristiche di una cataratta normale, non di una cataratta patologica. Il nostro paziente è un signore giovane quindi non è la cataratta del paziente molto anziano e questa cataratta aveva assunto anche un carattere di evolutività rapida e l’ha portato alla perdita quasi completa della vista. Quando si è presentato presso di noi aveva una visione ormai residua di circa 1/50 per quell’occhio tant’è che l’esplorazione della retina è risultata alquanto complessa e difficile e io stesso pensavo avesse avuto un distaccamento della retina piuttosto che una trombosi perché il visus era troppo basso e non riuscivo a vedere la retina. Allora ho fatto eseguire una radiografia da un collega esperto e l’ecografia ha messo in evidenza una retina assolutamente normale ecograficamente.

Siamo poi riusciti ad eseguire una tomografia a coerenza ottica che ha evidenziato tra le opacità una membrana epiretinica: un pucher. Allora mi sono trovato di fronte ad un caso in cui dovevo sia operare la cataratta, ma avrei poi dovuto fare la vitrectomia. In questo caso ho pensato di dover eseguire un intervento combinato, ossia dover fare la vitrectomia e la cataratta nello stesso tempo e siccome è mia abitudine eseguire vitrectomie mini invasive 27G ormai da un anno (da quando sono state disponibili sul mercato) e di eseguire lenti multifocali, ho pensato di mettere insieme queste due tecnologie ossia una vitrectomia del segmento posteriore mini invasiva a 27G senza sutura della durata di circa 15′-20′ massimo e una lente bifocale o multifocale per il segmento anteriore, per la cataratta.

Avendo a disposizione queste nuove lenti trifocali che hanno la possibilità di dare una visione continua dall’infinito, alla mezza distanza, al vicino, ho proposto al paziente quest’ultima tecnologia, ossia la nuova lente trifocale denominata Panoptix. Questa lente ha la caratteristica di avere tre fuochi ossia un fuoco che permette la visione per il lontano, un fuoco per l’intermedio per il 65cm che va bene per la musica, per la pittura, per il computer e un fuoco per i 30-35cm. L’intervento è filato via liscio nell’arco di una mezz’ora in anestesia locale, il paziente è stato dimesso dopo un’oretta, dopo che ha preso un caffè e ha mangiato una brioche, il giorno dopo si è sbendato da solo, mi ha telefonato e io l’ho visto forse il giorno dopo ancora: adesso non ricordo per il post operatorio quando abbiamo fatto il controllo. Si è presentato comunque al controllo ed era già in seconda giornata, la cornea trasparente, una restitutio ad integrum del 95%.

Il paziente ha dimostrato subito una grande (compliance), un paziente che ha risposto bene alla terapia, ha risposto bene a quello che gli abbiamo spiegato, conscio, insomma un paziente performante sia dal punto di vista fisico che psichico e quindi ci ha dato estreme soddisfazioni. Ha subito voluto fare il secondo occhio e nel secondo occhio per fortuna abbiamo dovuto fare solo la cataratta, impiantato una lente trifocale 7 giorni dopo l’intervento del primo occhio. Il paziente finito il secondo occhio ha immediatamente avuto una riabilitazione visiva del 100% e non ha dovuto fare training per imparare ad utilizzare le lenti cioè nel post operatorio il paziente automaticamente utilizza questa tecnologia di questa lente trifocale senza dover fare un apprendimento: non è come l’occhiale multi focale che tu compri, vai dall’ottico e poi dopo devi fare un periodo di adattamento per imparare ad utilizzarlo. Nella lente trifocale intra-oculare è automatico: cioè il cervello sceglie quale immagine deve vedere senza dover fare un ragionamento.