Il glaucoma è una patologia oculare cronica e progressiva responsabile di ipovisione e cecità irreversibile. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) almeno 4 milioni e mezzo di persone nel mondo sono colpite dalla malattia. In Italia se ne stimano circa 1 milione, di cui la metà non sa di esserne affetto. Il glaucoma infatti è subdolo, non presenta particolari sintomi se non in fase già avanzata, quando il paziente non ha più una completa visione dell’ambiente circostante, inciampa facilmente o cade.
La patologia viene generata da un anomalo aumento della pressione oculare che danneggia in modo irreversibile il nervo ottico ed i neuroni che trasmettono il segnale al cervello. Pertanto, il campo visivo periferico si riduce progressivamente, intaccando anche quello centrale fino all’ipovisione ed alla completa cecità. Il glaucoma è un nemico nascosto, silenzioso, che ruba la vista giorno per giorno, senza possibilità alcuna di tornare indietro. Tuttavia, si può prevenire con controlli periodici della vista e contenere i danni con terapie mirate.
Si possono riconoscere diverse forme di glaucoma: di tipo cronico, acuto ad angolo chiuso, congenito e secondario. Il primo ed anche il più frequente, viene generato da un ostacolo che impedisce all’umor acqueo di defluire normalmente all’interno dell’occhio. Ci si accorge della malattia solo quando il nervo ottico è seriamente danneggiato, ad uno stadio molto avanzato. Pertanto, è opportuno sottoporsi ad annuali controlli oculistici. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso colpisce il 10% dei pazienti con maggiore incidenza sul sesso femminile. L’improvviso aumento pressorio può portare alla perdita della vista in brevissimo tempo. La malattia, a differenza della precedente, si manifesta con nausea, vomito, offuscamento della vista ed aloni attorno alle luci. I fattori di rischio sono la cataratta e l’ipermetropia. Il glaucoma congenito si presenta già in età infantile, con un’incidenza di un neonato su diecimila ed è dovuto ad un cattivo sistema di drenaggio. Pertanto il bambino viene infastidito dalla luce e produce di conseguenza una lacrimazione eccessiva. L’occhio può aumentare di dimensione e la cornea opacizzarsi. È opportuno quindi consultare un oculista immediatamente per un controllo approfondito. Infine, il glaucoma secondario è strettamente correlato ad altre patologie come il diabete e le trombosi retiniche.
Il glaucoma può svilupparsi principalmente dopo i 40 anni, ai primi disturbi da presbiopia (ovvero quando la visione da vicino diventa più sfocata). Tuttavia, i soggetti con traumi oculari, cornea molto sottile, ipermetropia, miopia, pressione arteriosa bassa dovrebbero prestare maggiore attenzione e sottoporsi a controlli annuali visivi, per prevenire o almeno rallentare lo sviluppo progressivo della malattia. Nel corso della visita, si procede essenzialmente con il controllo della pressione intraoculare con uno strumento particolare, definito in gergo tecnico tonometro. Viene poi controllato il nervo ottico mediante l’oftalmoscopio per evidenziare eventualmente la caratteristica escavazione papillare. L’esame di perimetria computerizzata stabilisce la sensibilità della retina, identificando precocemente possibili danni oppure valutando l’efficacia della terapia. Infine, viene controllato il disco ottico. Questi semplici esami non sono assolutamente invasivi, né dolorosi e consentono lo studio approfondito della papilla ottica e lo spessore delle fibre nervose. La pachimetria corneale misura lo spessore della cornea. In effetti, se molto sottile espone facilmente il paziente all’evoluzione della patologia. Va eseguita una sola volta nella vita perché la cornea nel corso degli anni non subisce alcuna modifica.
Il glaucoma si può prevenire anche migliorando il normale stile di vita. Gli individui più a rischio dovrebbero evitare sforzi eccessivi durante l’attività lavorativa oppure lo sport. Astenersi dalle posizioni a testa in giù e limitare la consumazione di caffè a poche tazzine al dì. La malattia viene trattata con colliri da instillare più volte al giorno. In alcuni casi, la terapia può essere coadiuvata da delle compresse che purtroppo possono indurre ad inappetenza, sonnolenza, disturbi intestinali ed occasionalmente anche piccoli calcoli renali. Il trattamento va seguito scrupolosamente con costanza e regolarità per risultare efficace. Alcune gocce possono comportare arrossamento dell’occhio, bruciore, mal di testa, ma le controindicazioni in genere scompaiono dopo poche settimane. È importante, in ogni caso, non interrompere assolutamente la terapia se non sotto espressa indicazione dell’oculista.
Il danno purtroppo non è più reversibile. Il glaucoma ruba la vista progressivamente, ma fortunatamente esistono soluzioni che possono ridurne gli effetti. Qualora la terapia non fosse sufficiente, si ricorre alla chirurgia oppure al laser. In alcuni casi, è necessario procurare un’incisione per creare un nuovo canale di deflusso dell’umore acqueo. Raramente si registrano complicanze a seguito di tali interventi, che invece impediscono l’evoluzione della malattia ad ipovisione oppure alla cecità. La ricerca sta lavorando assiduamente su nuove strategie terapeutiche, definite attualmente con il nome di neuroprotezione. Accanto ai trattamenti tradizionali, si vuole affiancare il coenzima Q10 in collirio per irrobustire le cellule ganglionari ed impedirne in questo modo la progressiva morte.