Il Distacco di Retina in Pazienti Affetti da Aids

Nei pazienti affetti da Aids è ormai dimostrato che a seguito di necrosi retiniche si può verificare il distacco della retina. La più grave infezione in pazienti sieropositivi è la retinite da cytomegalovirus (CVM). Questa malattia colpisce circa il 30% dei casi nello stadio terminale, poiché sorge in individui immunodepressi con un numero di linfociti CD4+ inferiori a 50/ml.

Nei pazienti affetti da Aids è ormai dimostrato che si può verificare il distacco della retina

Dopo varie ricerche nel 1996 si è scoperto che, con particolari trattamenti, la retinite può essere cicatrizzata permettendo di ritardarne il progresso. In pazienti con retinite periferica, il distacco della retina avviene solitamente dopo circa 7 mesi di evoluzione dell’infezione, con una superficie retinica maggiore del 25% o con un numero basso di CD4+.

Il rischio aumenta con il passare del tempo, inoltre, è spesso bilaterale. Questo distacco è di tipo regmatogeno e non essudativo. Negli anni iniziali del “fenomeno Aids”, i primi interventi sul distacco della retina su pazienti sieropositivi non avevano avuto grande successo. Con il passare del tempo e con l’avanzamento della ricerca si è passati a tecniche più aggressive e soddisfacenti come la vitrectommia, il cerchiaggio o l’introduzione di olio di silicone.

Nonostante il buon esito dell’intervento, l’acuità visiva dei pazienti va a diminuire, ciò a causa del progredire della retinite, della cataratta o di un’atrofia ottica. Per i distacchi localizzati di retina si può intervenire con il laser al fine di evitare o ritardare l’intervento chirurgico.