Le Complicanze Retiniche della Chirurgia della Cataratta Possono Essere Trattate

A seguito di un’intervento chirurgico di cataratta possono manifestarsi delle complicazioni retiniche: la maggior parte possono essere trattate efficacemente se prontamente diagnosticate. E’ quanto afferma il Dott. Blumenkranz (USA) che ha notato che ogni paziente con più di una microscopica quantità di nucleo o dislocazione posteriore di lente in camera vitrea dovrebbe essere trattato, poiché questo materiale può causare complicazioni quali le uveiti e il glaucoma.

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Il trattamento per questi pazienti, così come per le complicazioni ottiche associate alle IOL sublussate, implica spesso l’uso di perfluorocarbone liquido per far emergere il materiale dislocato. Nel nostro periodo, dove le lenti sono generalmente fissate nel sacco è evidente che queste devono essere rimosse e riposizionate con uno strumento appropriato, quando siano sub-lussate. Le complicazioni da emorragie retiniche nella chirurgia della cataratta non sono molto comuni, ma il Dr. Blumenkranz ha notato che esiste ancora un certo numero di occhi con distacco coroideale emorragico.

Ha notato che queste emorragie possono essere drenate, con buona possibilità di riuscita, facendo una incisione 3 mm dietro il limbus. In riferimento alle complicazioni retiniche da trazione, vi sono studi che dimostrano che l’estrazione della cataratta continua ad essere un fattore di rischio per il distacco retinico. Il rischio rimane sia effettuando una capsulotomia sia non effettuandola, oppure se ci sono altre complicazioni, come la perdita di vitreo. In base a tali studi, dopo dieci anni i pazienti sottoposti a chirurgia della cataratta hanno maggiore probabilità di sviluppare distacchi retinici rispetto ai pazienti fachici.

Tuttavia, la capsulotomia YAG laser predispone ulteriormente al distacco retinico. Secondo gli studi effettuati il rischio di distacco retinico permane per un periodo di 36 mesi dal trattamento laser. Quindi, quando si deve fare chirurgia della cataratta bisogna farla nel miglior modo possibile, cercando di lasciare la capsula intatta. Queste precauzioni vanno prese soprattutto per i pazienti con miopia assiale poiché sono maggiormente a rischio per queste complicazioni, secondo il Dr. Blumenkranz e molti autori tanto americani che europei.

  • Le complicazioni retiniche includono:
  • edema maculare della cistoide (CME)
  • esacerbazione della retinopatia diabetica
  • sindrome ipotonica della maculopatia
  • distacco sieroso della coroide.

Tutte queste complicazioni possono verificarsi dopo la chirurgia della cataratta. La retinopatia diabetica è un altro fattore di rischio per il CME; può peggiorare la retinopatia diabetica se questa è presente in modo lieve. L’abilità di distinguere il CME pseudofachico dalla classica retinopatia diabetica è il punto principale per determinare il trattamento per questi pazienti. Un trattamento ottimale per edema maculare pseudofachico diabetico, secondo alcuni studi, sembra coesistere nella fotocoagulazione laser più NSAID. Secondo tali studi la migliore acuità visiva si raggiunge entro sei mesi dopo la chirurgia della cataratta seguita da tale trattamento laser.

Per pazienti senza fattori di rischio che sviluppano manifestazioni di CME associati a perdita di acuità visiva di due o più decimi, il Dr. Blumenkranz raccomanda di effettuare una fluorangiografia per cercare le cause di tale condizione, oltre la chirurgia della cataratta.