La cheratocongiuntivite atopica (AKC) è una malattia che può portare alla cecità. Normalmente è associata a dermatiti atopiche che sono state trattate con ciclosporina A sistemica (CSA), in alcuni casi gravi.
Sono stati effettuati degli studi per valutare la terapia con CSA in pazienti affetti da grave AKC. Sono stati presi in esame quattro pazienti, dai 31 ai 64 anni con grave AKC e curati con CSA. Il periodo della terapia è stato di 37 mesi. L’infiammazione oculare è stata controllata totalmente in tre pazienti. Uno di loro ha infatti risposto al trattamento in modo parziale. Gli effetti collaterali includevano tossicità renale, che si è verificata in un caso.
Le malattie allergiche degli occhi includono congiuntiviti allergiche, sia stagionali che perenni, congiuntiviti giganto-papillari, cheratocongiuntiviti atopiche (AKC). Quest’ultimo tipo è la più grave manifestazione allergica nell’occhio. I sintomi sono: prurito, bruciore, fotofobia, lacrimazione, perdite di mucose, iperemia congiuntivale e, anche se più raro, ipertrofia papillare. Una caratteristica comune dell’AKC è la dermatite delle palpebre infiammate, ingrossate e indurite.
Possono comparire complicanze più serie che causano danni visivi. Ad esempio la neovascolarizzazione, cicatrici dello stroma, ulcere e perforazioni.
La dermatite atopica è associata alle lesioni oculari nel 25-40% dei casi. Al controllo vengono prescritti antistaminici e lubrificanti oculari che contengono soluzione salina.
Alcuni pazienti non rispondono alle terapie tradizionali e hanno bisogno di un trattamento più aggressivo. Tale trattamento però può avere effetti collaterali; infatti possono causare l’insorgere di cataratta, glaucoma, ipertensione, ritenzione idrica, osteoporosi o diabete. La ciclosporina sistemica A (CSA) ha avuto successo nella cura dell’AKC in quanto va ad intervenire sul meccanismo immunologico.