Cherato-Congiuntivite Virale e da Agenti Chimico Fisici

In tema di congiuntiviti virali vi è da dire che i virus invadono non solo l’epitelio congiuntivale ma interessano anche l’epitelio corneale: da ciò ecco che la lesione viene definita cherato-congiuntivite. Possono svilupparsi diversi tipi di reazione congiuntivale: si può partire da una forma sierosa con minima secrezione e lieve iperemia congiuntivale, a forme decisamente più gravi con formazione di ulcere e membrane.

cheratocongiuntivite

Cheratocongiuntivite Epidemica

Gli Adenovirus sono spesso responsabili di malattie delle prime vie respiratorie; la forma congiuntivale maggiormente provocata da tali virus è la Cheratocongiuntivite Epidemica: colpisce a tutte le età, si trasmette per contatto diretto e il periodo di incubazione varia da tra i 5-10 giorni. Può essere preceduta da una faringo-tonsillite ed esplode con comparsa di congiuntivite follicolare acuta inizialmente unilaterale, ma che può diventare bilaterale nella seconda settimana. Le palpebre appaiono lievemente edematose, accompagnate da intensa lacrimazione e secrezione congiuntivale siero-mucosa; può comparire dolore.

La cheratite compare verso il decimo giorno, assumendo l’aspetto di piccoli infiltrati superficiali variabili nel numero e nelle dimensioni che – se occupano l’area centrale della cornea – possono sfociare in fotofobia e in calo della capacità visiva. La terapia è a base di colliri cortisonici.

Congiuntivite da Herpes Simplex

Fattore scatenante è l’Herpes Simplex il cui contagio può avvenire:

  • alla nascita qualora la madre abbia un’infezione alle vie genitali;
  • nei primi mesi di vita accompagnata da una gengivo-stomatite;
  • in gioventù per via diretta tramite oggetti contaminati.

Inizia con una lesione alle palpebre o ai loro bordi, associata spesso a vescicole labiali e spesso è interessata anche la cornea con una cheratite superficiale che può risolversi spontaneamente oppure evolvere in forme decisamente più gravi. La congiuntivite dura in genere 2-3 settimane, mentre la cheratite può persistere per alcuni mesi. Una volta superata la prima infezione, il virus purtroppo rimane in forma latente all’interno del nucleo delle cellule e può ripresentarsi con l’aiuto di fattori scatenanti come il freddo, il caldo, i raggi UV o per stati di ipersensibilità immunitaria. Simili recidive compaiono spesso con incidenza stagionale ed interessano quasi sempre solo la cornea risparmiando la congiuntiva.

Per risolvere la malattia ci si basa su colliri antibiotici non tanto per colpire direttamente il virus, ma per evitare una sovra-infezione batterica; a tale cura si associano farmaci antivirali sempre ad uso locale. Assolutamente controindicati farmaci cortisonici.

Congiuntivite atopica

Una delle forme più comuni è la congiuntivite atopica causata da:

  • pollini,
  • sostanze vegetali,
  • pelo degli animali,
  • polveri professionali.

La forma acuta si verifica alcuni minuti dopo l’esposizione: la mucosa appare iperemica, la secrezione è prevalentemente acquosa, vi è abbondante lacrimazione con prurito, bruciore e fotofobia.

La migliore terapia si prefigge l’eliminazione dell’antigene però spesso ciò non è possibile, per cui si ricorre ad una terapia sintomatica locale con vasocostrittori, antistaminici e cortisonici.

Dermato-congiuntivite da contatto

Questa congiuntivite è sostenuta dal contatto ripetuto con sostanze chimiche che agiscono come allergeni. Il primo contatto può avvenire con la cute delle palpebre nel caso di cosmetici oppure a livello della congiuntiva per l’applicazione di farmaci ad uso locale determinando in entrambi i casi una dermatite allergica di tipo eczematoso. La reazione è di tipo ritardato e regredisce nel giro di una settimana dopo l’eliminazione dell’allergene. Si evidenzia una infiammazione della mucosa congiuntivele, spesso accompagnata da secrezione purulenta.

Terapia utilizzata: colliri decongestionanti.

Congiuntivite primaverile

Si tratta di una cherato-congiuntivite bilaterale e recidivante, colpisce soprattutto i bambini, ma non risparmia giovani e adulti; il sesso maschile sembra il più colpito. Ha un’incidenza stagionale in quanto si manifesta nei periodi più caldi dell’anno mentre si attenua nella stagione autunnale. Pollini e muffe sono i fattori scatenanti. L’esordio è rapido, la fotofobia è costante, il prurito molto intenso e sovente associato a sensazione di corpo estraneo, la lacrimazione è abbondante.

Il trattamento è locale, si fa uso di colliri decongestionanti e astringenti; gli antistaminici sono parzialmente utili.

E’ possibile parlare di congiuntiviti anche dovute a agenti fisici. Molti di essi hanno la caratteristica di essere irritanti e uno di questi è la luce solare specialmente in alta montagna, dove la quantità di raggi ultravioletti è maggiore; inoltre la neve, quando è presente, si comporta da superficie riflettente aumentando la porzione di raggi ultravioletti ed infrarossi che giungono all’occhio; si parla in questo caso di congiuntivite da neve.

Un’infiammazione può anche verificarsi in lavoratori esposti all’abbagliamento da parte di un cortocircuito elettrico oppure esposti per lunghi periodi a sorgenti luminose particolarmente forti come ad esempio proiettori, fotocopiatrici e monitor di computer. La patologia compare circa ma 6-8 ore dopo l’esposizione iniziando con una sensazione di formicolio e di corpo estraneo, poi compaiono fotofobia, lacrimazione e spasmo a livello delle palpebre. La mucosa congiuntivale appare arrossata con a volte la comparsa di teleangectasie.

La terapia è con lenti e colliri protettivi specifici.

Argirosi

Anche gli agenti chimici recano danno: una delle forme più importanti è l’argirosi che si verifica in soggetti che hanno abusato per lungo tempo di colliri a base d’argento. La congiuntiva assume in questi casi una colorazione bruno-nerastra, ma è soprattutto intensa a livello del fornice inferiore e della porzione corrispondente della congiuntiva bulbare. Tale pigmentazione difficilmente regredisce e, se ciò si verifica, avviene solo dopo un lungo periodo di tempo.

Gas irritanti

Altre forme da agenti chimici sono quelle da gas irritanti come quelli a scopo bellico in grado di provocare forte arrossamento congiuntivale, fotofobia intensa, lacrimazione, dolore e spasmo delle palpebre. Tra gli irritanti vanno compresi il tabacco, i fertilizzanti, il sapone, gli acidi e gli alcali.

Terapia: in caso di acidi e alcali, il primo intervento da compiere sarebbe quello di irrigare l’occhio con abbondante soluzione fisiologica per cercare di eliminare la sostanza, se non si ha la certezza di quale sostanza chimica abbia prodotto l’irritazione meglio contattare un pronto soccorso oftalmico o un Centro veleni, in quanto alcuni prodotti chimici possono diventare estremamente pericolosi se a contatto con l’acqua. Successivamente si potranno utilizzare colliri a base di cortisone ed antibiotici affiancati da quelli anti-congestionanti.