L’iridologia diatesica è un metodo di osservazione dell’iride che ha lo scopo di valutare alcuni aspetti riguardanti lo stato di salute e le tendenze verso squilibri funzionali e/o organici di un individuo.
E’ bene ricordare che con l’iridologia non si può determinare un evento patologico preciso, bensì studiare lo stato di salute di un soggetto ad un certo momento, rilevando anche segni lesionali del passato, la costituzione del soggetto e la sua “diatesi”, cioè l’insieme delle predisposizioni morbose, ereditarie o acquisite, sia organiche sia psichiche, proprie di un individuo. Le “malattie” sono sintomi dichiarati di uno specifico terreno patologico.
L’iridologia determina i “punti deboli”, le carenze ed i sovraccarichi metabolici, la permeabilità degli emuntori. L’iridologia diatesica si pone come obiettivo l’analisi del “terreno”, delle condizioni genotipiche e fenotipiche che sottintendono una debolezza o fragilità di un’area funzionale del sistema.
Non focalizzando l’attenzione sulla malattia, ma analizzando piuttosto le componenti osservabili anche nell’uomo sano, l’iridologo verifica le possibili cause primarie di un evento o squilibrio psicofisico. L’entità del sovraccarico tossinico, determinata da un eccesso e/o da una difficoltà di eliminazione di residui del metabolismo, contribuisce a spostare il sistema psico-neuro-endocrino verso fasi di equilibrio sempre più precarie.
Poiché è lecito ritenere che i modelli di difesa dell’organismo siano organizzati in base al potenziale energetico, l’iridologia diatesica è in grado di fornire significative informazioni sulle capacità di controllo e reazione di fronte a eventuali aggressioni. Appare ovvio che non è possibile misurare l’energia presente in termini quantitativi, ma si può valutare in modo analogo l’età biologica dell’individuo.
Gli aspetti costituzionali e distesici giocano un ruolo determinante nella tendenza a contrarre malattie, di conseguenza esaminare l’iride prescindendo da un’accurata analisi della morfotipologia e morfopsicologia individuale non potrà condurre che a risultati mediocri.
Per tale motivo è rigorosamente sconsigliabile svolgere un esame irideo esclusivamente su fotografia. In alcuni tipi costituzionali iridei, la capacità filtrante e di eliminazione tossinica relativa ad alcuni organi abilitati a tale compito (gli organi emuntori: pelle, reni, intestino, fegato, polmoni) è relativamente assente; se alla debolezza del terreno si sommano successivamente fattori negativi che dipendono da un’alimentazione scorretta, da un uso improprio e sconsiderato di sostanze di sintesi, da prodotti inquinanti, da agenti stressanti, appare evidente che il sistema non sarà più in grado di mantenere attiva la propria capacità di omeostasi e le aree a rischio subiranno dapprima un deficit funzionale e, in un secondo tempo, si creerà un’alterazione strutturale con ripercussioni in altri distretti organici.
Allo stesso modo esistono biotipi iridei maggiormente sensibili a variazioni riguardanti l’assorbimento dei minerali, delle vitamine, degli elementi catalizzatori: anche in questo caso le sollecitazioni dell’ambiente, sovrapponendosi alle caratteristiche costituzionali, impongono all’organismo una perdita di flessibilità dei fattori di regolazione e di compensazione, fino a giungere allo stadio della lesione e dell’irreversibilità.
L’Iridologia diatesica consente di evidenziare i rapporti tra i segni e i sintomi percepiti che derivano da risposte anomale a situazioni-stimolo, da quelle reazioni inadatte e di verificare inoltre la natura delle impronte iridee quali indici di una precisa struttura costituzionale.