Nei Panni di: Ecco i corsi di formazione dedicati al personale sull’accoglienza di visitatori ciechi

Ad aprile 2016, presso l’Hotel Roxy Plaza (VR), si è concluso un corso di formazione dedicato al personale sull’accoglienza di visitatori ciechi e ipovedenti, tenuto dai formatori di Yeah.

Un problema sempre più sentito
Il personale preposto al ricevimento, alla reception e alle camere ha appreso le migliori tecniche di customer care per migliorare qualità e comfort di servizio alle persone con difficoltà visive. “Conoscere i bisogni è il primo passo per soddisfarli” ha sottolineato il dottor Marco Andreoli, co-fondatore di Yeah: l’invecchiamento della popolazione fa sì che il problema della perdita della vista sia sempre più sentito ed è importante per gli operatori turistici implementare buone prassi per rendere più agevole e confortevole la vacanza, anche a quelle persone che vedono poco, in particolar modo gli anziani.

Ma quante sono le persone cieche e ipovedenti?
In Italia ci sono 380.000 ciechi e circa 1,5 milioni di ipovedenti e negli ultimi 30 anni il loro numero è cresciuto del 30% a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Buone prassi … per fare la differenza
“Si tratta spesso di mettere in campo una serie di accorgimenti e buone prassi che insieme fanno la differenza” ha sottolineato Fabio Lotti, non vedente Responsabile per il Turismo Accessibile e co-fondatore di Yeah. “E la fanno, non solo per chi ha difficoltà visive, ma sono apprezzati da tutti i turisti e costituiscono un vantaggio competitivo per l’operatore turistico che le applica”.

nei panni di yeah

Il Format esperienziale “Nei Panni di”
Molto apprezzato è stato il format esperienziale “Nei Panni di”: i partecipanti, divisi a coppie e/o in gruppo, hanno sperimentato la riduzione della vista mediante l’uso di bende e mascherine e hanno appreso il metodo più professionale e sicuro per prestare assistenza a persone con limitazioni visive in albergo e durante un tour o visita guidata. I corsisti le hanno indossate con entusiasmo ed hanno percorso quei luoghi che tanto sono loro familiari – le stanze, i corridoi, la hall dell’albergo – nel tentativo di immedesimarsi nei loro clienti e di identificare le criticità del servizio per poterle correggere.

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