Va detto innanzitutto che le complicazioni successive ad un intervento di Lasik sono rare e che nella maggior parte dei casi possono essere risolte con un trattamento medico o con un secondo intervento.
Le attrezzature molto sofisticate a disposizione dello specialsta garantiscono degli ottimi risultati: va da sè che questi strumenti devono essere utilizzati da un operatore esperto il quale saprà mettere in pratica tutte le attenzioni e procedure corrette per rendere il livello di rischio il più basso possibile.
Complicazioni Più Comuni per Intervento LASIK
Alcune complicazioni possono essere collegate alla creazione del lembo (o flap) nella parte anteriore della cornea: se il flap non è eseguito correttamente può non aderire perfettamente quando viene riposizionato sulla superficie della cornea. O si può trattare di un lembo troppo sottile oppure troppo spesso. In questi casi il lembo si può corrugare: queste rughe microscopiche sono chiamate “strie corneali”.
Questo tipo di problema può essere risolto con un intervento correttivo. Studi specifici indicano che le complicazioni relative al flap si manifestano dallo 0,3% al 5,7% delle LASIK, come riportato su American Journal of Ophthalmology del 2006. Ricordiamo ancora una volta che il contributo più alto a questo problema è dato proprio dall’inesperienza dell’operatore.
Tra gli effetti indesidearti legati alla creazione del lembo abbiamo:
Astigmatismo irregolare che si può manifestare in una superficie corneale non perfettamente liscia. Può essere anche causato dalla correzione fatta dal laser che non è stato applicato centralmente sull’occhio. I sintomi che ne derivano sono la diplopia (o visione doppia) o le immagini fantasma. In questi casi è necessario il reintervento per la correzione.
Cheratite Lamellare Diffusa è un tipo di infiammazione che si instaura sotto il lembo e può avere diverse cause. Un certo grado di infiammazione dopo la LASIK è normale, ma se non controllata può interferire con il processo di guarigione e causare una perdita della vista. In caso di C.L.D. la terapia è basata sugli antibiobitici e i colliri a base di steroidi. Può anche essere necessario spostare il flap per ripulire la zona e rimuovere le cellule che causano dell’infiammazione per prevenire un danno al tessuto circostante.
Cheratocono è una sporgenza della superficie dell’occhio che può avvenire a seguito del lembo eseguito troppo in profondità, quando viene rimosso troppo tessuto corneale durante la LASIK, o quando la cornea risulta indebolita, come si può evidenziare con la topografia corneale prima dell’intervento. Ne consegue una visione distorta che non può essere corretta con un secondo intervento, ma con l’uso di lenti a contatto gas permeabili o con degli impianti corneali che consentono di mantenere la cornea al suo posto, evitandone l’estrusione.