La Cataratta: Malattia Mondiale della Vista

La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino che ostacola il passaggio della luce necessaria per una visione nitida. La cataratta compare prevalentemente dopo i cinquant’anni, ma alcune possono essere presenti addirittura sin dalla nascita (cataratta congenita), altre possono insorgere in seguito a ferite o traumi, a causa di malattie o a causa di instillazione locale di farmaci.

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Il disturbo più comune è l’annebbiamento della vista: infatti si verifica un calo visivo, oppure possono verificarsi dei fastidi alla luce, sensazioni di sdoppiamento delle immagini e anche la comparsa o l’aumento della miopia. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la cataratta risulta essere una delle maggiori cause della cecità legale nei paesi industrializzati, mentre è la causa principale in quelli in via di sviluppo.

Si sottolinea l’importanza che un deficit della vista provoca in un cittadino di un paese ricco (Europa, USA), rispetto ai paesi del terzo mondo. Nei paesi poveri la condizione di cecità transitoria risolvibile con un intervento chirurgico, rimane, per le condizioni socioeconomiche molto deboli, causa di invalidità permanente, spesso causa di morte, per chi come il contadino indiano non riesce più a gestire la propria attività di agricoltore. Nei paesi industrializzati, il paziente non ha tali problemi.

Vi sono solo delle differenze di approccio tra USA ed Europa. Difatti in Europa si privilegia operare in pazienti sopra i 70 anni, mentre negli USA si interviene alla soglia del problema, quindi verso i 55-60 anni. La cataratta può anche essere di natura genetica, sembra infatti che vi sia una predisposizione ereditaria per tale patologia. Può anche essere legata all’assunzione di determinati farmaci, a determinate malattie. Può anche essere presente sin dalla nascita, in questo caso si tratta di cataratta congenita, oppure può insorgere in seguito a ferite o traumi. Cause principali della cataratta senile sembrano essere i fattori ambientali, in quanto la gente vi è esposta in modo continuativo.

Nel mondo antico, soprattutto in quello Egizio, il problema della cataratta era affrontato andando a “lussare” il cristallino all’interno del vitreo. Questo poteva permettere uno scarso recupero visivo, ma in molti casi si arrivava alla cecità totale a causa di complicanze in endoftalmiti, distacco della retina, ecc.
All’inizio del 1900 si praticava una tecnica chiamata ICCE, dove veniva effettuata un’ampia incisione dalla quale veniva estratta la lente. Dai primi anni 80 si è passati ad un’altra tecnica più moderna, chiamata ECCE, dove l’incisione corneale era di pochi millimetri e il cristallino veniva sostituito con uno artificiale. In questi ultimi anni si è passati alla tecnica di Facoemulsificazione, dove con l’avvento di strumenti altamente tecnologici si ha la possibilità di fare un’incisione minima di circa 3 mm, attraverso la quale viene inserita la sonda del facoemulsificatore che va a frantumare attraverso gli ultrasuoni il cristallino catarattoso, quindi viene inserito quello artificiale.
Con quest’ultimo metodo di intervento chirurgico, il recupero visivo è veloce: 24 ore quello ottimale fino al massimo del recupero entro 7 giorni. Ormai questo tipo di intervento viene fatto in regime di Day Surgery, e la dimissione del paziente può essere effettuata entro un paio di ore dall’intervento. Il giorno successivo viene fatto un primo controllo che vede l’eliminazione della benda.